Marco Zoppi, CEO di Global Capital Trust, intervistato sul Trust da CNBC nel contesto dell’ ITForum di Rimini. Nel corso della kermesse riminese, è stato particolarmente apprezzato l’intervento sul Trust del dott. Zoppi e grande è stata l’affluenza di pubblico allo stand di Global Capital Trust allestito nello spazio espositori.
Siamo in compagnia di Marco Zoppi, CEO di Global Capital Trust. Innanzitutto è una novità la presenza della vostra società qui a ITForum 2016. Magari spieghiamo chi siete e cosa fate.
Marco Zoppi: Siamo una Trust Company svizzera e ci occupiamo qui in Italia di conferire nei trust gli immobili italiani. In questo momento c’è molto interesse in questo senso, perché conferire oggi in trust un immobile in Italia ha innanzitutto un grosso plus a livello di protezione dell’immobile, perché il cliente si spossessa dell’immobile, che quindi non è più aggredibile da eventuali creditori.
Il secondo plus è fiscale: tra le tante tasse altissime in Italia l’unica isola felice fiscale è la tassa sulla successione. Il conferimento al trust sconta la tassazione della successione, che è solo del 3% sul valore catastale dell’immobile, con franchigie di 1 milione di euro a beneficiario. Di fatto si tratta di una tassazione quasi inesistente. Tra l’altro, proprio la vostra testata (CNBC, n.d.r.) aveva segnalato qualche giorno fa che il 90% dei conferimenti immobiliari sono all’interno della franchigia, cioè sotto il milione per beneficiario.
Dal trust al beneficiario, poi, non c’è più tassazione. Vista la previsione di aumento futuro di questa tassa patrimoniale, per un allineamento al livello medio europeo del 25%, conferire oggi in un trust significa assicurarsi un prezzo di importa “scontato” visto che nel trasferimento dal trust al beneficiario non c’è più tassazione.
Come sta andando il mercato dei trust in Italia?
Marco Zoppi: Molto bene, il trust era un oggetto sconosciuto fino a qualche anno fa in Italia. Ad oggi, grazie alla promozione di diverse trust company presenti nel Paese, si è finalmente impiantata la cultura del trust. I trust, però, devono essere fatti molto bene e non devono essere a scopo elusivo; è importante non fare confusione su questo. Il trust fatto bene è uno strumento molto importante a livello di protezione e, mi passi il termine, di ottimizzazione fiscale.
Quali altri vantaggi offre un trust in termini di tranquillità a livello patrimoniale?
Marco Zoppi: Il trust è molto interessante anche per garantire un’ “ordinata successione”. Ovvero, decidendo di mettere una serie di immobili di valore in un trust, si definisce come questi verranno passati ai beneficiari, con precisione di tempi e modi, disegnando in vita la propria successione.