Si è tenuto a Ravenna dal 29 al 27 novembre 2017 il nono congresso nazionale dell’Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari (ASPPI). Un’occasione quest’anno per presentare il trust quale soluzione da inserire all’interno dei servizi sempre più qualificati che il sistema offre ai propri associati.
Marco Zoppi: “La caratteristica principale del trust sta nella segregazione del bene. Qualsiasi bene immobiliare che viene conferito in un trust, è in uno stato di sospensione, cioè non ha una proprietà, non è di fatto di nessuno, anche se il rappresentante giuridico di questo immobile è il trustee, cioè chi gestisce il trust. Nel nostro caso, la nostra trust company”.
Una collaborazione quella con Global Capital Trust nata con ASPPI Bologna e che oggi si estende a livello nazionale.
Alfredo Zagatti (Presidente Nazionale ASPPI): “Le esigenze di protezione del patrimonio da parte dei nostri associati, viene espressa in tutto il paese, e noi quindi abbiamo bisogno di cogliere le migliori pratiche che sono realizzate in alcune province (in questo caso Bologna) e possibilmente di estenderle a livello nazionale”.
E la protezione del bene è il primo vantaggio evidente del trust immobiliare.
Marco Zoppi: “Se questo atto di conferimento viene fatto in bonis, cioè in una situazione non sospetta, lo protegge da futuri potenziali creditori. Penso all’imprenditore: il rischio del credito fa parte del DNA dell’impresa; penso per esempio ai medici, il rischio professionale medico in questo momento sta esplodendo. Quindi se oggi penso di conferire quegli immobili che avrei voluto lasciare ai miei figlioli, in questo momento, li allontano dal mio rischio professionale o imprenditoriale, e il trust ha un vincolo di destinazione ai beneficiari che vengono individuati dal disponente”.
Enrico Rizzo (Presidente ASPPI Bologna): “Abbiamo voluto fortemente un rapporto con una trust company internazionale perché riteniamo che difendere gli interessi dei proprietari immobiliari voglia dire soprattutto difendere e valorizzare il loro patrimonio immobiliare. Riteniamo che sia importante pianificare da un lato la successione ereditaria e che sia estremamente importante difendere il valore del patrimonio”.
Una difesa che oggi significa tutela in ambito fiscale.
Marco Zoppi: “L’imposta di successione in Italia è molto competitiva rispetto agli altri paesi europei. Per esempio, in linea diretta padre e figlio è al 4% con importanti franchigie perché sono di un milione a beneficiario, e il livello medio europeo è di ben il 25% senza franchigie, con delle punte in Francia di addirittura il 40%. Nei prossimi anni lì andremo a finire. Quindi ad oggi posso, conferendo un immobile in un trust, mettere nella condizione il mio beneficiario di quando fra 10 o 20 anni, 30 anni, quando andrà in successione, ritirerà l’immobile dal trust, non dovere più pagare questo tipo di tassazione, proteggendo anche il beneficiario da futuri potenziali creditori”.
Uno strumento ancora poco diffuso ma sempre più riconosciuto anche a livello giuridico.
Alfredo Zagatti (Presidente Nazionale ASPPI): “C’è un quadro legislativo migliorato che riconosce il trust come strumento importante come la Legge Dopo di Noi, e, anche partendo da questo fatto, io penso che si possa tranquillamente estendere questa esperienza”.